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COS’HANNO TUTTE QUESTE FIGURE IN COMUNE CON TE CHE SEI UN IMPRENDITORE?

Sono tutte una guida, un collante, come il filo che tiene insieme le perle di una collana. L’imprenditore conosce chi lavora per lui, sa come tirar fuori il meglio da ognuno, decide, supervisiona, condivide la strategia, corregge quando serve, infonde coraggio e fiducia, sa che se uno lavora male ne risentono tutti e quindi anche il fatturato.

Sono certa che sei d’accordo con le mie parole e che questa responsabilità la senti tutta, magari ogni tanto è anche troppo gravosa, ma vai avanti, comunque, a costo di qualsiasi sacrificio.

Ho scelto di scrivere questo articolo per darti alcune informazioni che possono facilitarti nello svolgere questo ruolo di leader, soprattutto nel momento in cui ti trovi a dover passare dalla strategia a tutte quelle attività operative che le danno concretezza.

Immaginiamo che sia arrivato il momento di trasformare il tuo brand in contenuti online e devi costruire il nuovo sito.
Hai definito esattamente chi sono i clienti a cui vuoi vendere, che livello di consapevolezza hanno rispetto al tuo prodotto e alla tua azienda, hai individuato i canali che ti permettono di raggiungerli, vuoi costruire una comunicazione (parole, immagini, colori, video ecc.) che trasmetta il valore aggiunto che definisce il tuo brand, la tua proposta di valore, in altre parole il perché quei potenziali clienti dovrebbero scegliere te e non il tuo concorrente.

Hai bisogno a questo punto di farti una squadra, fatta di gente competente e motivata che condivida la tua strategia e sappia trasformarla concretamente, ognuno rispetto alle proprie competenze.

Avrai bisogno di varie professionalità:

1. L’ESPERTO DEL WEB che rende il tuo sito visibile sulle ricerche di Google affinché i tuoi potenziali clienti ti trovino

2. IL GRAFICO che crea il coordinato aziendale: logo, brochure, catalogo, infografiche ecc.

3. IL FOTOGRAFO che sa dare valore ai tuoi prodotti con foto adatte.

4. IL VIDEO-MAKER, che con un’enorme capacità di sintesi, sa riassumere in pochi secondi di immagini e suoni il tuo posizionamento nel mercato

5. IL COPYWRITER che sa trovare le parole che meglio ti rappresentano, tenendo conto

del comportamento che tipicamente hanno gli utenti nei diversi canali online: sito, social, video, catalogo, brochure, rivista ecc.

6. IL TRADUTTORE che trasforma i tuoi testi in italiano in testi in lingua straniera in modo che non abbiano il sapore di una traduzione e ti distinguano dai concorrenti, per stile e tono. Loro sono i tuoi musicisti e tu il maestro, loro i tuoi “operai” e tu il direttore dei lavori, loro la squadra, tu l’allenatore.

Di tutte queste figure ne prendiamo in esame soltanto due, altrimenti dovrei scrivere un altro libro!

 

IL TRADUTTORE

Dovrei anzi dire la traduttrice, perché nella gran parte dei casi si tratta di professioniste donne. È importante che tu conosca che tipi sono. Da sempre bambine diligenti, obbedienti, che hanno passato la vita sui libri, con forte senso di responsabilità e che pensano più a fornire una traduzione perfetta e nei tempi stabiliti che a promuovere la propria attività.

Spesso cadono trappola di contratti da strozzino con le grandi società di traduzione, che le pagano quel tanto che basta a pagarsi la bolletta della luce.

Perché loro sì che invece impiegano una buona fetta dei loro introiti a fare marketing, giustamente.

Puoi quindi ben immaginare che condizioni economiche di questo tipo, sommate alla mancata conoscenza del marketing e delle strategie di vendita in genere, porterà chi traduce a focalizzarsi solamente su ciò che ha imparato dall’università, buona sintassi, ottimo lessico, facile leggibilità, insomma tutto ciò che riguarda la linguistica e non le tecniche di persuasione per la vendita al mercato straniero.

Quindi o hai la fortuna di trovare quelle pochissime traduttrici che hanno una buona formazione sia linguistica che commerciale, oppure dovrai sensibilizzare la tua traduttrice, brava accademica, sulla questione della persuasività rispetto al mercato estero che vuoi conquistare.

Non considerare la traduttrice una semplice esecutrice o una “passacarte” a cui inviare per email il tuo testo di cui ti aspetti la traduzione, e finita lì, senza mai discutere assieme di strategia, di quale “coloritura”, “sfumatura”, o “sapore” dare al tuo contenuto in base a come vuoi essere percepito dal tuo pubblico e in linea con i valori del tuo brand.

Ti assicuro che se tu facessi tradurre lo stesso testo da 100 traduttori diversi, ti arriverebbero 100 versioni diverse e sarebbero tutte corrette. Linguisticamente parlando.

Ciò che ti permette di incidere su come dev’essere la TUA traduzione è il fatto di aver stabilito CON la traduttrice i valori (e di conseguenza le parole) che ti rappresentano.

Quelli saranno come un faro per lei, ogni scelta linguistica sarà tarata su quel faro.

 

L’ESPERTO DEL WEB

Vediamo ora che tipo invece è l’esperto di web e/o di marketing, professionista spesso ingiustamente chiamato in modo denigratorio “markettaro” o “webbaro”.

Nella gran parte dei casi, è un uomo, non laureato, e quando scrive fa qualche errore grammaticale e di sintassi.

Conosce invece benissimo il linguaggio di Google, si tiene sempre aggiornato frequentando continuamente corsi su marketing, digitale, posizionamento SEO, ecc. Sacrifica a volte il dettaglio, le virgole, le maiuscole, i template di wordpress più d’effetto, per soddisfare, giustamente, l’obiettivo primario: portare a casa clienti utilizzando il web come un’arma potente, una calamita che attiri proprio quei clienti che hai individuato nel dettaglio durante lo sviluppo della tua strategia.

A parte un’infarinatura di inglese, non conosce le lingue straniere e non ha la minima idea di come una traduzione impegni il cervello di una traduttrice, che, per esempio, per tradurre “bullone” in tedesco deve saper scegliere fra

tre diversi termini “Bolzen”, “Schraube” o “Stift” distinguendoli in base al contesto.

A cosa deve stare attento l’esperto di web quando costruisce il tuo sito?

Ti elenco soltanto alcuni dei tantissimi dettagli che rendono così complicato il suo lavoro.

1. Deve ricercare quali sono le parole che il potenziale cliente che hai individuato sviluppando la tua strategia digiterà su Google, e in quel momento dovrà trovarti pronto con il tuo bel sito.

2. Nella selezione delle parole chiave dovrà tener conto con quale frequenza vengono ricercate mensilmente, quelle cercate troppo raramente non ti portano nulla, quelle cercate troppo spesso forse identificano siti che non sono del tuo settore.

Ti faccio un esempio. Se tu fossi un’agenzia di traduzione non dovresti riempire il tuo sito con le parole chiave “lettera commerciale inglese” perché non ti porterebbero clienti che cercano un fornitore di traduzioni, ma gente che sta cercando di capire come scrivere una lettera commerciale in inglese.

Stesso ragionamento vale per qualsiasi altro settore.

3. Una volta quindi selezionate le parole chiave assicurandosi che siano quelle usate nel tuo settore si preoccuperà che vengano inserite nei punti giusti del sito e degli articoli delle tue pagine.

Le parole chiave infatti non sono distribuite a caso, devono seguire regole ben precise, comparire in titoli e sottotitoli, descrizioni, negli articoli ed essere collegate tra loro fino a formare una fitta ragnatela.

4. Il numero di volte in cui compaiono le varie parole chiave selezionate non è casuale, non dev’essere né esagerato né troppo sporadico, perché oramai Google è diventato intelligente e non possiamo prenderlo in giro.

Tutto ciò che è forzato ci penalizza.

Ti immagini ora come può mai essere efficace una traduzione se il traduttore non conosce queste regole che deve necessariamente seguire anche nel testo tradotto per renderlo visibile al mercato straniero, ad esempio su Google.de per la Germania, oppure Google. co.uk per il Regno Unito?

E come potrebbe mai il tuo esperto web adattare il testo tradotto se non conosce a perfezione la lingua?

Queste due professionalità devono quindi collaborare e “parlare la stessa” lingua anche se ognuno rimane unico esperto del proprio settore.

Dovrai essere tu a sollecitare tale collaborazione e assicurare che ciascuno si impegni per rappresentare le TUA strategia e l’identità aziendale che TU ti sei scelto.

Nessun dettaglio va lasciato al caso.

E TU IMPRENDITORE?

So che spesso i costi di traduzione ti sembrano un costo quasi superfluo, di cui ti ricordi all’ultimo momento, magari prima di andare in ferie ad agosto e in dicembre.

I costi vanno giustamente tenuti sotto controllo e se possibile ridotti al minimo.

Per questo si preferisce a volte far tradurre documenti aziendali ufficiali destinati al cliente straniero da uno dei dipendenti che conosce la lingua straniera, ma che non è un traduttore, o dalla nipote che ha studiato lingue. Costa meno, è indubbio.

Vediamo però quali vantaggi puoi ottenere da una traduzione professionale:

1. Se il materiale destinato ai clienti stranieri viene correttamente tradotto e contestualizzato il tuo prodotto sembrerà migliore di quello della concorrenza.

2. Documenti che illustrano il montaggio e il funzionamento di un macchinario servono a tutelarti da potenziali contenziosi.
Nel caso in cui un operatore straniero si faccia male, seriamente, perché non ha capito le istruzioni d’uso e riesce a dimostrare che quelle che gli hai fornito nella sua lingua non erano sufficientemente chiare, non rischi di pagare soltanto risarcimenti esorbitanti, ma anche di chiudere l’azienda, a seconda del Paese in cui stai vendendo.

Nei Paesi più litigiosi e dove la giustizia funziona meglio che in Italia potresti ritrovarti ad affrontare situazioni molto gravi per la tua attività.

3. Una volta che avrai fatto tradurre la tua documentazione, potrai costruirti autonomamente e in breve tempo delle risorse linguistiche a cui attingere in qualsiasi momento, come ad esempio glossari multilingue e guide di stile.

 

Questi strumenti rappresentano un valido aiuto per migliorare la comunicazione quotidiana dei tuoi collaboratori con i clienti stranieri e facilitano l’addestramento dei nuovi assunti, che in breve tempo possono imparare tutta la terminologia tecnica del tuo settore industriale.

4. Puoi decidere di inserire un piccolo glossario dal sapore di blog nel sito aziendale per illustrare i termini più tecnici ai tuoi potenziali clienti.

Il beneficio è doppio: fornisci informazioni che ti fanno percepire come un vero esperto del tuo settore e aiuti il posizionamento del tuo sito su Google.

Infine, non devi spaventarti se il traduttore ti fa domande su alcuni termini tecnici, non si tratta di incompetenza, ma anzi di particolare cura per i tuoi contenuti.

Capita non di rado di trovare nei testi un linguaggio ben diverso da quello ufficiale da manuale o “da dizionario”, soprattutto quando i prodotti venduti hanno delle caratteristiche esclusive per le quali anche in italiano si ricorre a neologismi o per lo meno a una terminologia un po’ “fantasiosa” appositamente creata dall’azienda.

In definitiva, il mio messaggio è questo: un errore di traduzione può costare molto, oltre alla figuraccia il potenziale cliente si chiederà “La cura con cui quest’azienda produce i propri testi è la stessa con cui sviluppa i prodotti che vende?”

About The Author

Elena Dal Maso

Fondatrice Kruman e Export Manager per il mercato tedesco. Autrice del libro "Come Vendere ai Tedeschi".